The Imitation Game, storia di un’ingratitudine

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id. – Genere: Drammatico/Storico – Regia: Morten Tyldum –Cast: Benedict Cumberbatch, Keira Knightley, Matthew Goode, Mark Strong, Rory Kinnear Charles Dance, Allen Leech, Matthew Beard, Tuppence Middleton – Durata: 113 min – Anno: 2014

1406019549_the-imitation-game-movie-new-pic-2Partiamo da un interrogatorio:  Alan Turing è stato incriminato per atti osceni nei primi anni ’50. Alan  è uno dei crittografi e matematici migliori al mondo e ora si trova a dover raccontare la sua storia personale. Seguendolo nella narrazione approdiamo nel ventre logistico della seconda guerra mondiale approfondendo l’aspetto più trascurato a livello storico ma determinante per l’esisto degli eventi: la comunicazione logistica alle forze militari. Turing insieme ad altri quattro cervelli britannici ha il compito di decifrare Enigma, la macchina che permette ai nazisti di comunicare segretamente gli ordini alle truppe determinare e gli obiettivi militari. Quello che seguiamo, in piena analogia mimetica, è anche la genesi del primo calcolatore di cui Turing è il padre concettuale indiscusso.

download (1)The imitation game è una pellicola chiara sin dal principio: è un film narrativo in senso classico. La storia viene confezionata con una precisione geometrica assoluta assai pregevole. Il “gioco dell’imitazione” caratterizza non solo la struttura del film, che richiama le recenti tecniche delle fiction storiche britanniche , ma anche la storia personale di tutti i personaggi. Il team, infatti, è costretto a dissimulare il proprio lavoro essendo costretti al segreto di Stato e a lavorare sotto copertura, e lo stesso Turing è obbligato a tacere la sua omosessualità al mondo perché al tempo illegale;  pena la castrazione chimica o la galera (spesso a vita). Del resto la tesi di dottorato di Turing “The imitation game”, appunto, si basa su un concetto chiave: la realtà non è altro che una imitazione costante di tutti coloro che la vivono. L’uomo imita la natura, i suoi schemi e cerca di riprodurli, così come gli esseri viventi vicini all’essere umano si plasmano ad esso sviluppando tecniche di difesa o di adattamento sempre più efficaci. Questo gioco mimetico, tuttavia, non può essere rivelato perché metterebbe l’individuo in uno stato di svantaggio. Decifrare Enigma è appunto il primo tassello dell’imitazione, il passo successivo è utilizzarlo senza farsi scoprire o i tedeschi avrebbero inventato un nuovo Enigma. In questo ossessivo e doloroso gioco claustrofobico Turing si trova a reggere una menzogna che rappresenta l’essenza di quello che noi chiamiamo la necessità del “male minore”.

keira-knightley-in-the-imitation-game-movie-8In questa precisa e incalzante struttura filmica diretta dal norvegese Morten Tyldum, con sceneggiatori e operatori da tutta Europa, si mostra la Storia nella sua essenza più brutale, quella che non tiene conto della storia personale degli uomini, delle loro emozioni, e dei loro sentimenti ma della logica matematica di sopravvivenza e di spartizione delle risorse. La Storia ha leggi brutalmente impositive che soffocano ogni personalismo. Finita la guerra però la  piccola storia umana sembra riaffiorare e con essa l’immortale sete di fuga proprio da quel gioco di imitazione che ci coinvolge tutti chiamato: omologazione sociale. In questo Turing spiana quello che sarà il tema centrale della lotta omosessuale: il diritto alla diversità.

Benedict-Cumberbatch-Imitation-Game-Trailer-679x350Da questa pellicola dal ritmo serrato resta, oltre che la giusta analisi di un genio immenso, l’enorme ingratitudine che gli uomini hanno per i propri simili qualora si dimostrino lontani dagli schemi borghesi e tradizionali di umanità, perdendo non solo il desiderio di conoscenza reciproca ma il rispetto basilare dei diritti fondamentali irrinunciabili. L’omosessuale è svelato nel gioco dell’imitazione e quindi esposto a un costante e perenne svantaggio sociale, dimostrando sulla propria pelle quanto l’uomo tutto sia lontano dall’essere una macchina o un animale da riproduzione.

Benedict Cumberbatch è assolutamente coinvolgente nel suo magnetismo espressivo, delicato e mutevole mentre Keira Knightley è incisiva e mai scontata, mentre Matthew Goode lascia respirare tutta la pellicola regalandoci momenti di puro umorismo britannico. Tutto il cast riesce a confezionare una bella pellicola, tesa, intensa e coinvolgente. Assolutamente consigliato.

★★★½

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