Unbroken, dalle Olimpiadi ai campi di prigionia

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id. Genere: Biografico Regia: Angelina Jolie Cast: Jack O’Connel, Garrett Edlund, Domhnall Gleeson, Takamasa Ishiara, Finn Wittrock Durata: 137 min. Anno: 2014

unbrokenUnbroken è l’incredibile storia vera del campione di atletica leggera Louis Zamperini. Figlio di immigrati italiani e con un promettente futuro davanti, durante la preparazione per le sue seconde Olimpiadi che si sarebbero dovute disputare a Tokyo, è costretto ad arruolarsi nell’aviazione americana per lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1943 precipita con alcuni compagni nell’Oceano Pacifico e, dopo più di quaranta giorni alla deriva in mare aperto a bordo di un minuscolo canotto, verrà poi catturato dai giapponesi e incarcerato nel campo di prigionia per detenuti di guerra di Tokyo.

La seconda fatica dietro la macchina da presa dell’attrice Angelina Jolie (aveva già diretto nel 2011 Nella terra del Sangue e del Miele, film ambientato durante la guerra in Jugoslavia) è l’ennesimo biopic di questa stagione cinematografica. Candidato a tre premi Oscar (miglior fotografia, miglior sonoro e miglior montaggio sonoro), Unbroken è un emozionante dramma bellico sulla sopravvivenza di un uomo, costretto a superare prove difficilissime, se non impossibili. Il giovane Zamperini, fra atterraggi di fortuna, giorni e giorni di dura lotta contro la fame in mare aperto cibandosi anche di squali e pellicani, finirà poi prigioniero in un campo giapponese, torturato e umiliato dal cattivissimo comandante soprannominato l’Uccello.

La Jolie sembra molto sicura di sé alla regia e, supportata in sede di sceneggiatura dai fratelli Coen, ci regala una pellicola rigorosa e senza sbavature. Detto ciò, Unbroken sembra risentire dell’assenza di un’anima autoriale in grado di fargli fare un vero salto di qualità e differenziarlo dai numerosi film “standardizzati” sul Secondo Conflitto Mondiale. C’è passione e mestiere nella messa in scena e la macro parte della straziante ed umiliante vita nel campo di prigionia è abbastanza coinvolgente, ma manca indubbiamente qualcosa, soprattutto nelle psicologie individuali e nei dialoghi, un po’ banalotti.

Per i fan della serie tv Skins c’è da segnalare la buona prova di Jack O’Connel nel ruolo di Zamperini, dimagrito di molti chili per rendere al meglio la vita grama dei campi di prigionia giapponesi.

Unbroken è un prodotto tipicamente hollywoodiano che si lascia vedere per quasi due ore e venti minuti, senza particolari sussulti né, al tempo stesso, grandi cadute di stile. Paragonato a recenti biopic come The Imitation Game, perde però il confronto, ma non per questo è un’operazione da buttar via. Probabilmente una storia di base così interessante, con un Clint Eastwood alla regia, sarebbe stata un’altra cosa.

★★★

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