Birdman, un supereroe sull’orlo di una crisi di nervi

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Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance) Genere: Commedia Regia: Alejandro González Iñárritu Cast: Michael Keaton, Edward Norton, Emma Stone, Zach Galifianakis, Lindsay Duncan, Andrea Riseborough, Amy Ryan, Naomi Watts Durata: 119 min. Anno: 2014

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Birdman-Poster-WallpaperRiggan Thomson, attore celebre per aver interpretato venti anni prima il supereroe Birdman, nel tentativo di evitare la caduta della sua carriera decide di dirigere e recitare l’adattamento di un racconto di Raymond Carver, a Broadway.

Dopo la trilogia sulla morte e Biutiful, Alejandro González Iñárritu muove la sua macchina da presa tra gli oscuri camerini e corridoi di un teatro di Broadway. Il regista si fa carico di un cinema impegnato a trasportare lo spettatore all’interno della scena piuttosto che nella storia. Il pubblico, di cui spesso si fa riferimento nel film, siamo noi. Sbirciamo e assistiamo impotenti alle conversazioni, ai litigi, ai segreti del teatro mentre inseguiamo i protagonisti, domandandoci se la realtà è sconfinata nell’immaginazione, o viceversa. A partire dalla batteria che scandisce le nevrosi di Riggan. Il tamburo, insistentemente, detta il ritmo dei guai, delle noie e le paure di un attore sull’orlo del definitivo fallimento, compreso quello di padre e marito. La mente di Riggan si sfascia minuto dopo minuto, come il suo camerino. Quella di Michael Keaton nel ruolo del protagonista sembra proprio non essere stata una scelta dettata dal caso. Birdman strizza l’occhio a quel Batman scelto da Tim Burton che per anni è rimasto il favorito di molti. Eppure Birdman non è propriamente una satira. Il regista messicano mantiene il suo film vivo sui bisogni che non muoiono mai. Anche se Riggan lotta con il fallimento, qualcosa di Birdman vive dentro di lui. Lo troviamo levitare a gambe incrociate a mezz’aria e spostare oggetti nel suo camerino. Per tutto il film si gioca con la presunzione e l’idea che i superpoteri permangono nello spirito, impotenti, come picchi improvvisi di giovani in età adolescenziale; una sorta di effetto Peter Pan applicato ai supereroi.Birdman-Stills-Wallpapers

Il regista, grazie all’aiuto del direttore della fotografia premio Oscar Emmanuel Lubezki (Gravity) e al cast di attori, si prende dei grossi rischi. Insieme, Iñárritu e Lubezki, fanno uso ambizioso del palcoscenico teatrale di Broadway, utilizzando ogni centimetro quadrato del palazzo per dare l’impressione che la maggior parte di Birdman sia stato girato in una sola ripresa (long shot). Ma le parole non riuscirebbero mai a descrivere l’incredibile esperienza che ogni amante del cinema vive in prima persona nella visione del film. Edward Norton, Mike Shiner, è un saggio disfattista, un attore di teatro che incarna la vita sul palcoscenico (totale devozione alla propria arte) e Norton dona una profonda riflessione su questo mestiere e le sue conseguenze. Emma Stone, che si fa padrona di uno dei monologhi migliori, Zach Galifianakis, Lindsay Duncan, Andrea Riseborough, Amy Ryan, e Naomi Watts offrono prestazioni di qualità tra film e commedia di Carver (Di cosa parliamo quando parliamo d’amore?).

L’incredibile performance di Michael Keaton in quello che è definitivamente, senza dubbio, il ruolo di una vita, ci mostra un uomo che sembra essere scomparso per un po’ di tempo dal mondo e ricomparso come un alieno in balia dei social network, del digitale e degli esibizionisti. Riggan ha bisogno di amore, ma al tempo stesso vuole essere qualcuno e il solo Birdman può dargli tutto, o quasi. Perché l’amore oggi, nel tempo delle visualizzazioni, è la popolarità offerta dall’internet visto dietro i piccoli schermi dei telefonini. La lotta di Riggan per riconquistare il rispetto di sé e un senso di realizzazione è un’ambizione legata alle provocazioni del suo attore migliore o del flirt con una delle attrici. Al di là del tema centrale, il film offre uno sguardo vivido su ego creativo e insicurezze, la spontaneità contro un’attenta pianificazione, ciò che si fa o non si fa con il potere e l’influenza, la critica alla critica (spettacolare la scena del bar con la critica teatrale interpretata da Lindsay Duncan), gli aspetti positivi e negativi della fama e il contrasto tra l’impatto del pubblico con un evento controllato come uno spettacolo teatrale e uno improvvisato, come la corsa di Riggan, attraverso una Times Square intasata di gente, con addosso solo le mutande – più teatrale del teatro stesso, qualcuno direbbe meta-teatro (?)Birdman

Non siamo mai sicuri di cosa sia reale e cosa Iñárritu pensi dell’integrità artistica, il successo e il compromesso. La commedia di Broadway sembra ridicola, eppure ha successo, come ce l’ha avuto il vecchio Birdman che vive nella personalità di Riggan, ma sembra inquietare solo all’apparenza. L’ignoranza è davvero una virtù in questo caso; senza di essa, gli artisti non andrebbero mai da nessuna parte, perché non sarebbero abbastanza presuntuosi verso il fallimento e l’umiliazione.

★★★★★

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Pubblicato da Michele Giacci

Michele Giacci nasce a Napoli il 31 maggio 1987, l'anno di Full Metal Jacket, Il cielo sopra Berlino, Gli Intoccabili, Wall Street e del primo scudetto del Napoli di Maradona. Cresce coi western alla tv e coi film di Spielberg al cinema, insieme ai romanzi di formazione del ventesimo secolo e all'amore incondizionato verso l'isola d'Irlanda.