Samba, tornano (non benissimo) i registi di Quasi Amici

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(id.) Genere: Drammatico, Commedia Regia: Olivier Nakache, Eric Toledano Cast: Omar Sy, Charlotte Gainsbourg, Tahar Rahim, Izia Higelin, Issaka Sawadogo, Youngar Fall, Christiane Millet Durata: 118 min. Anno: 2014

SAMBA3Samba (Omar Sy) è un senegalese di Dakar che vive in Francia da dieci anni. Abita a casa dello zio e fa il lavapiatti in un ristorante. Alice (Charlotte Gainsbourg) è una dirigente che si è presa un periodo di aspettativa perché è caduta in depressione. Mentre lui cerca di ottenere i documenti per rimanere in Francia con ogni mezzo, passando da un lavoretto all’altro, lei cerca di dare un senso alla sua vita prestando servizio in un’associazione di volontariato che si occupa delle domande di asilo e cittadinanza degli immigrati. Le loro strade si incroceranno, portando ad esiti imprevedibili.

A distanza di quattro anni dal successo mondiale di Quasi Amici, torna la premiata coppia formata da Olivier Nakache e Eric Toledano, con una nuovo film, Samba, che in patria si è subito piazzato in vetta agli incassi, restando in programmazione nelle sale francesi per quasi tre mesi. Formula che vince non si cambia, e anche questa volta la vicenda è un mix tra commedia e dramma, con una particolare attenzione alle tematiche sociali di grande attualità (la dura vita degli immigrati clandestini). Apparentemente, sulla carta sembrerebbe che i due registi abbiano fatto di nuovo centro, ma non è così. Dopo una scena iniziale molto toccante e d’impatto (ci viene mostrato, seguendo via piano sequenza la torta nunziale, un ballo matrimoniale borghese in contrapposizione al ritratto mesto delle cucine e dei lavoratori) e una buona prima ora, nella seconda parte Samba si accartoccia su sé stesso andando in loop e aggiungendo ben poco al progredire della storia, per poi riprendersi in un finale toccante ma un po’ frettoloso e abbastanza confuso. Quello che non funziona del tutto nel film è la storia d’amore fra l’insolita coppia Omar Sy/Charlotte Gainsbourg, che rimane piatta e senza particolari evoluzioni e quindi incapace di emozionare e coinvolgere completamente. I demeriti non sono né di Omar Sy, che come al solito è molto simpatico ed in parte, né della Gainsbourg, che nel ruolo della donna vulnerabile ed insicura è pure credibile, ma in sede di sceneggiatura, disomogenea e talvolta lacunosa. Soprattutto la passione che sfocia tra i due protagonisti doveva essere approfondita di più e meglio.

Una piacevole sorpresa è la presenza dell’attore di origini maghrebine Tahar Rahim nel ruolo dell’amico di sventure e di lavori saltuari di Samba. Il suo spogliarello improvvisato a centinaia di metri da terra stile spot della Coca-Cola sul carrello per pulire i vetri all’esterno dei grattacieli avveniristici della Defense parigina, è una delle scene più divertenti del film.

Samba ci invita a riflettere sull’immigrazione, la precarietà, la mancanza di una stabilità familiare ed economica, la possibilità di incontro tra due mondi opposti e inconciliabili, ma, quello che aveva perfettamente funzionato in Quasi Amici, in Samba stride un po’ e si lascia la sala con la netta sensazione che qualcosa di più era lecito aspettarselo da questi due (pur sempre bravi) registi.

★★★

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