Steven Spielberg e l’Italia per la storia del piccolo Edgardo Mortara

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Nuovo progetto dal profumo italiano per il regista, produttore e magnate del cinema Steven Spielberg. Dopo l’ultima fatica impiegata per ricreare parchi giochi e dinosauri geneticamente modificati nel prossimo Jurassic World, il successivo lavoro produttivo, e probabilmente anche registico, vedrà Spielberg alle prese con l’adattamento cinematografico del romanzo scritto da David Kertzer The Kidnapping of Edgardo Mortara, uscito nel 1997 in Italia con il titolo Prigioniero del Papa Re. Ad occuparsi della sceneggiatura sembrerebbe coinvolto Tony Kushner, al fianco del regista nei precedenti Lincoln e Munich.

È il 1800, dopo un battesimo tenutosi in gran segreto, il bambino Edgardo Mortara viene preso e portato via dalla sua famiglia di origine ebraica. Essendo proibito un tale rito dallo Stato Pontificio, intransigente nel voler lasciare nelle mani di una famiglia ebrea l’educazione di un bambino cristiano, Edgardo, spinto dall’Inquisitore di Bologna, viene guidato verso la Capitale. Una vicenda che non toccherà soltanto la famiglia Mortara, ma anche l’opinione pubblica, le comunità ebraiche, Papa Pio IX e l’intera storia italiana.

Impegnate nella produzione di Prigioniero del Papa Re la DreamWorks Pictures e la Weinstein, le riprese previste per questo autunno vedranno in massima Bologna e Roma come sfondo della storia ottocentesca. La produzione, nel frattempo in contatto con la comunità ebraica di Bologna, sembra vicina al possibile candidato per il ruolo di Edgardo Mortara: ad aver sostenuto il provino sono stati due bambini cresciuti in Italia con un’ampia conoscenza della lingua inglese.

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