Babadook, che noia l’Uomo Nero

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The Babadook Genere: Horror Regia: Jennifer Kent Cast: Essie Davis, Daniel Henshall, Tiffany Lyndall-Knight, Tim Purcell, Noah Wiseman, Benjamin Winspear, Hayley McElhinney, Carmel Johnson, Craig Behenna, Michael Gilmour, Adam Morgan, Cathy Adamek Durata: 94 min. Anno: 2014

babadook_locandinaMadre vedova e nevrotica deve crescere da sola un figlio di 6 anni i cui sogni sono tormentati dalla presenza di un mostro. Ad un certo punto, le pagine di un libro per l’infanzia appartenuto al defunto padre iniziano a prendere vita. I due se la dovranno vedere con  Mr. Babadook, ovvero l’uomo nero, in un climax di paranoia e paura.

Horror australiano al femminile scritto e diretto da Jennifer Kent, Babadook è un mix stantio dei vari stilemi dell’horror psicologico. Metti un bimbo emarginato che fatica ad inserirsi nella società affetto da incubi e visioni, aggiungi l’uomo nero che perseguita una famiglia disastrata e la noia è servita. Tutto sa di già visto e rivisto, ma ancora più grave è il fatto che Babadook non fa paura. L’abile campagna pubblicitaria lo ha definito come una pellicola disturbante, nonché uno dei film più spaventosi di sempre, ma non è così. Babadook è piatto, convenzionale, maledettamente prevedibile. Se non ti chiami Roman Polanski, per fare paura nel 2015 non bastano più le porte che si aprono da sole, i rumorini strani nella notte, apparizioni e via discorrendo. Se ciò non bastasse, i due protagonisti sono davvero insopportabili, soprattutto la madre isterica, che, col passare dei minuti, diventa sempre più nevrotica e lagnosa causando non poca irritazione.

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Con un finale che suscita perplessità e risate involontarie (non si possono fare spoiler, ma è davvero davvero imbarazzante), Babadook si trascina stancamente per un’ora e mezza senza sussulti, angoscia, pathos, niente di niente. Sembra che la regista abbia voluto mettere in scena in maniera scolastica le regole del genere, senza rielaborare alcunché. La Kent svolge diligentemente il suo compitino, che francamente, con tutti questi horror piatti ed anonimi che affollano le sale, ha stancato non poco. Chi cerca spaventi veri dunque si rivolga altrove. Il consiglio è quello di recuperare l’ottimo It Follows di David Robert Mitchell, senza mezze misure un capolavoro capace di innovare con sapienza il genere horror, disturbante e terrificante, ma per davvero.

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Una risposta a “Babadook, che noia l’Uomo Nero”

  1. Babadook forse non è un horror, ma il diario clinico di un qualcosa che ci è difficile accettare: il fatto che una madre possa rifiutare il proprio figlio, soprattutto se lo ritiene responsabile della scomparsa del marito (en passant, quando vien detto che il libro apparteneva al defunto?). Letto in questi termini, il film della Kent diventa ancora più disturbante. Se invece lo vogliamo considerare un “semplice” horror, Babadook è una discreta produzione, che fa paura e inquieta con un budget minimo, un cast all’osso ed effetti speciali fatti in casa

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