Amore Tossico, anime perdute sul litorale romano

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Genere: Drammatico Regia: Claudio Caligari Cast: Cesare Ferretti, Michela Mioni, Enzo Di Benedetto, Loredana Ferrara Durata: 90 min. Anno: 1983

amore-tossico-locandinaUn gruppo di giovani tossicodipendenti si aggira sperduto tra le spiagge di Ostia e Roma. Vagano senza meta, ogni giorno il problema principale è quello di procurarsi la dose. La quotidianità di questi ragazzi è scandita da litigi, piccoli  furti, scippi, rapine e il consumo smodato di eroina, ma non solo. La speranza è quella di poter cambiare vita e uscire dall’incubo.

Datato 1983 e diretto da Claudio Caligari, prematuramente scomparso lo scorso maggio all’età di 67 anni, Amore Tossico è una disarmante e lucida pellicola sulla dipendenza dall’eroina, piaga che afflisse molti giovani negli anni ottanta. La peculiarità che rende il film un quasi documentario è il fatto che è recitato da persone realmente eroinomani o comunque con un passato da tossicodipendenti. Lo stesso Caligari affermò in un’intervista che questo fatto creò non pochi problemi, visto che alcuni dei protagonisti vennero addirittura arrestati durante le riprese, per non parlare delle improvvise e reali crisi di astinenza tra un ciak e l’altro. Lo sguardo di Caligari ricorda molto quello di Pasolini (le similitudini con l’Accattone sono molteplici), la realtà descritta è davvero angosciante e per chi non sopporta gli aghi anche difficile da sostenere visivamente (molteplici sono le scene in cui si vedono aghi in vena). Quintessenza del Cinema-Verità dunque, se si pensa che lo sceneggiatore è Guido Blumir, noto sociologo e tra i massimi esperti del problema degli stupefacenti, nonché autore di molti volumi a riguardo. Caligari ha inoltre confessato che le inquadrature insistite sugli occhi spenti subito dopo l’assunzione di eroina sono un omaggio all’Uomo Dal braccio d’oro di Otto Preminger, film del 1955 incentrato su un tossicodipendente in cerca di redenzione, interpretato dal grande Frank Sinatra.

Gestire sul set dei veri tossicodipendenti non è stato per nulla facile come afferma Caligari: “Girando un film sull’eroina sorse subito un problema immediato: come mettere, cioè, in scena il momento in cui il tossicodipendente si inietta in vena l’eroina, se in campo lunghissimo oppure con piani più ravvicinati. Scegliendo, poi, questa seconda ipotesi perchè con la prima ci sentivamo troppo ipocriti, sorgeva, però, anche il problema, a quel punto, di decidere che cosa dovevano iniettarsi, dato che non si potevano iniettare l’eroina […]: non poteva circolare droga sul set, loro, anche se erano drogati in quel periodo e si facevano d’eroina, non dovevano farsi mentre venivano ripresi in inquadrature che sarebbero state utilizzate nel film. Di questo è stato difficile convincerli, soprattutto è stato difficile convincerli a farsi delle iniezioni in vena di sostanze neutre o addirittura disintossicanti: per esempio, quando c’è l’iniezione che deve mimare il brown sugar, e quindi è marroncina, il medico che seguiva il film suggerì una sostanza medicinale, di cui ora non ricordo più il nome, che in realtà era un epatoprotettore, un disintossicante”.

amore-tossicoAmore Tossico, premiato al Festival di Venezia come miglior opera prima (Marco Ferreri sostenne tenacemente il film e volle che venisse premiato), è una pellicola che mette in scena la raggelante desolazione delle esistenze di un microcosmo disperato e alla deriva, in cui ogni dignità è persa. Menzione speciale va fatta anche per la splendida e alienante colonna sonora di Detto Mariano. Amore Tossico è un coraggioso ed incisivo affresco dello squallore e della miseria di una società di dimenticati che gridano aiuto. Rivista oggi, l’opera non ha perso un colpo ed è ancora efficacissima nel raccontare un problema di tragica attualità.

★★★★

 

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