Non essere cattivo, i ragazzacci di Caligari sono tornati

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Genere: Drammatico Regia: Claudio Caligari Cast: Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Silvia D’Amico, Roberta Mattei,  Alessandro Bernardini, Valentino Campitelli, Danilo Cappanelli Durata: 100 min. Anno: 2015

La recensione di Amore Tossico.

nonesserecattivo_ locandinaOstia, 1995. Cesare e Vittorio sono due ragazzi della strada. Amici da una vita, trascorrono le proprie giornate tra alcool, droghe e spaccio di cocaina. Amano le macchine potenti e andare a ballare in discoteca al ritmo della Dance anni ’90. Vittorio però sembra volere cambiare vita: quando incontra Linda e si innamora perdutamente di lei, inizia a prendere le distanze da Cesare, il quale, nonostante alcuni buoni propositi, finirà con lo sprofondare inesorabilmente.

“Ma come, dovemo svortà e te piji er gelato?”. Campo lungo, due ragazzi che si incontrano sul lungomare di Ostia, uno dei due mangia un cornetto. Si apre così Non essere cattivo di Claudio Caligari, esattamente come cominciava trentadue anni fa il suo indimenticabile film d’esordio Amore Tossico.  Siamo negli anni’90, ma luoghi e dialoghi sono quelli degli anni ’80. Sì, è vero, qualcosa è cambiato, l’eroina è stata soppiantata dall’avvento delle droghe sintetiche, ma la gente che popola questi luoghi-non luoghi ai margini della società è sempre la stessa. Si sbarca il lunario come si può (se illegalmente ancora meglio perché fare il muratore stanca) e le “piotte” per comprare la roba non sono mai abbastanza.

Presentato fuori concorso alla 72ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Non essere cattivo è uscito postumo, in quanto il regista Claudio Caligari è deceduto poco dopo il termine delle riprese, all’età di 67 anni. La realizzazione e il completamento della pellicola è avvenuta grazie all’aiuto di Valerio Mastandrea, amico del regista nonché produttore del film (peraltro aveva già recitato in un suo lavoro, L’odore della notte). Caligari mette in scena la sua periferia, quella di pasoliniana memoria, cosa che sa fare benissimo, dove, come al solito, le buone intenzioni non mancano. Non essere cattivo, come recita la scritta su una maglietta indossata da un orsetto di peluche rubato da Cesare in un bar e destinato alla povera nipotina ammalata, è un buon proposito di difficile realizzazione. Già, perché  cambiare vita è facile a dirsi, ma difficilissimo da concretizzarsi, soprattutto quando il microcosmo malato in cui si è cresciuti, fatto di facili guadagni e abuso di droghe, ti imprigiona come in una ragnatela, senza via di scampo. La vita è un incubo dal quale sembra impossibile fuggire, insomma. E allora è meglio non farsi strani pensieri di riscatto, come quando un malavitoso dice a Cesare: “Non guardà ‘r mare, Cesare, sinnò te vengono i pensieri”.

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Inoltre Non essere cattivo ci regala due personaggi meravigliosi che sembrano eroi di una tragedia greca. Luca Marinelli (sempre bravissimo, lo vorremmo vedere più spesso, ma centellina le sue apparizioni sul grande schermo) e Alessandro Borghi, tra una rissa e l’altra, sempre in botta e con gli occhi spiritati per l’abuso di stupefacenti, sono credibilissimi e assolutamente efficaci nei loro ruoli. Con Non essere Cattivo Claudio Caligari chiude il cerchio aperto nel 1983.  E lo fa alla grande.

★★★★

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