Il Corvo, un reboot travagliato

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Nel 1994 usciva nelle sale Il Corvo, trasposizione cinematografica dell’omonimo fumetto dello statunitense James O’ Barr, successo sia di critica che di pubblico, diretto dal regista australiano Alex Proyas.

Brandon Lee ne Il Corvo (1994)
Brandon Lee ne Il Corvo (1994)

La pellicola narra la storia di un ritorno, nello specifico dal mondo dei morti, di un musicista, Eric Draven, per vendicare la morte della propria fidanzata, Shelley, avvenuta per mano di una banda di malviventi capeggiata da un boss locale, l’apatico Top Dollar.

La lavorazione del film fu molto tormentata.

Nei panni del protagonista, Brandon Lee, primogenito del leggendario Bruce Lee, trovò la morte sul set per un tragico incidente durante le riprese tanto da costringere il regista a completare l’opera avvalendosi di controfigure e stratagemmi digitali.

Sebbene in maniera meno tragica, il reboot de Il Corvo sta replicando la lavorazione travagliata della pellicola originaria.

Dopo l’abbandono di F. Javier Gutiérrez alla regia, sembrava che l’ingaggio di Corin Hardy come nuovo director potesse dare nuovo slancio alla produzione del film, quando, di recente, l’attore più quotato per celarsi sotto il cerone bianco del protagonista, Luke Evans, il conte Vlad del recente Dracula Untold (2014), si è ritirato dal progetto.

Dopo il cambio sulla sedia del regista, riscritture varie e un attore protagonista ancora da trovare, sembra che il reboot di tale cult anni ’90 sia legato all’opera cui si ispira da una costante: la sfortuna.

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Pubblicato da Viviana de Lillo

Stanziata nella natale Torino dalla prima apparizione su tale piano di esistenza, registrata il 06 settembre 1986, trascorre 3/4 di vita seduta su una poltroncina rossa davanti ad un grande schermo immerso nel buio. Il restante quarto l'ha investito in fumetti, serie tv e cartacce semiotiche. Su queste ultime, a proposito, nutre ancora dei dubbi, ma questa è un'altra storia.