Mommy, ritratto di famiglia con disagio

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(id.) Genere: Drammatico. Regia:  Xavier Dolan Cast: Anne Dorval, Suzanne Clément, Antoine-Olivier Pilon. Durata: 140 min. Anno: 2014

L1zsrAxE’ la storia di Steve. Steve ha un disturbo dell’attenzione portato ad esasperanti provocazioni di violenza ed opposizione che lo rendono socialmente pericoloso, ingestibile e vittima della sua stessa rabbia vulcanica. Il film girato in formato in 1:1 lascia spazio a una sola persona nell’inquadratura simbolo dell’inferno particolare che si andrà a delineare, lentamente come la vita stessa, per tutta la durata del film. E’ anche la storia di Diane, la madre di Steve. Soffocata, schiacciata dal disturbo del figlio, si sente succhiare la vita costantemente da questo giovane aggressivo, eppure amatissimo in un’incrollabile pazienza. A questa vita che alterna le facce dell’amore e dell’odio atavico si inserisce Kyle, la nuova vicina balbuziente e remissiva che in loro sembra trovare un inaspettato contatto, gioia e persino affetto. Steve sembra migliorare. Diane trova un altro lavoro seppur misero, grazie a Kyle che aiuta Steve a completare gli studi dandogli ripetizioni quotidiane e sorvegliandolo. E’ tutto in equilibrio su un amore perfetto, semplice e costante, finché la realtà torna a piegare Steve costringendolo a rincorrere la propria libertà che si fa strada in una malattia che sembra invincibile.

downloadMommy, è la storia della malattia di Steve, dunque. E’ quella che schiaccia lo schermo a 1:1 e la sua assenza invece riporta lo schermo a 4:3. Attraverso questa lente che deforma la realtà di Steve, Dolan cerca di raccontare la visione della vita proprio attraverso questa limitazione cognitiva e spinge perché la complessità della storia restituisca l’affanno verso l’appagamento. Dolan tratteggia tre personaggi lontanissimi da qualsiasi paragone e da altri esempi già trattati. L’inizio lascia spazio a esilaranti scambi, che seppur nella loro stranezza, denotano una complicità totale madre e figlio dalla tenerezza indelebile. Poi si precipita insieme a Steve, non come spettatori ma come famigliari attoniti. Nelle grida, nella camera che gira vorticosamente, nelle risse e nei mobili rotti ci perdiamo, ci smarriamo ma soprattutto abbandoniamo le normali coordinate attraverso le quali giudichiamo ciò che è naturale e ciò che è sconveniente. Steve è una persona a sé nel vero senso della parola.

6a00d8341c730253ef01a511e4d895970cMommy è anche la storia dell’Amore. Non solo quello fra madre e figlio, quell’ancestrale incesto che Steve non riesce a vincere schiacciato dalla sua stessa paura di doversi separare dall’unica persona in grado di capirlo. O quello del padre di Steve, che una volta mancato, fa precipitare tutto esattamente come il figlio. Ma quell’amore misterioso che si insidia nonostante tutto. Attraverso la violenza di questo figlio, totalmente insensata ma esclusivamente malata ed emozionale, ci facciamo strada quindi nell’amore più genuino e totale che possa esistere. Una forza disperata che ritarda in modo quasi sovrumano, l’inevitabile. E’ quell’amore che sospende il giudizio, la malattia, il tempo, la violenza e anche la disperazione. Finchè tiene, Steve si salva, e noi con lui.

aspect ratio mommy expandGrandiosa l’interpretazione di questi attori semi sconosciuti. Brillantissima la regia e la sceneggiatura. Dolan giovanissimo venticinquenne ha già prodotto ben cinque film, tutti di estremo valore artistico. Un ragazzo prodigio dotato di una qualità profondissima: l’empatia. E’ un regista emozionale, pulito, sincero, profondamente onesto e per questo ottimo dietro la macchina da presa, naturale protesi del suo sguardo. Ma una menzione speciale la merita senz’altro la colonna sonora che spazia tranquillamente da Einaudi agli Eiffel 65 passando per Celine Dion e gli Oasis (la loro Wonderwall accompagna quella che è la sequenza migliore del film) e che probabilmente rasenta la perfezione delle ballate folk di Inside Llewyn Davis e la chiusura con Lana Del Rey.E’ vero Boyhood (qui la nostra recensione) sembrava essere il miglior film del 2014. Niente di più falso, Dolan vince su tutta la linea e vince perché osa.

★★★★★

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