Loro 1 e quel mistero che resta, recensione della prima parte del film di Paolo Sorrentino

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Genere: Biografico, drammatico Regia: Paolo Sorrentino Cast: Toni Servillo, Elena Sofia Ricci, Riccardo Scamarcio, Kasia Smutniak, Fabrizio Bentivoglio, Alice Pagani, Ricky Memphis Durata: 104 min Anno: 2018

loro 1Set blindati, un trailer che non svela quasi nulla, poche foto promozionali uscite a ridosso del rilascio nelle sale cinematografiche. Paolo Sorrentino ha voluto mettere in crisi il pubblico con Loro fin proprio dal suo annuncio, fin dall’inizio delle riprese, prolungando la curiosità intorno al film su Silvio Berlusconi, che si è rivelato poi essere un racconto talmente denso e corposo da richiedere la divisione in due capitoli. E la sfida continua con l’arrivo di Loro 1, mentre le immagini dell’opera scorrono sinuose sul grande schermo.

Un vortice in cui il perdersi tra la lussuria e il grottesco sembra il percorso da intraprendere per abbandonarsi ad una visione che per il momento si mostra incompleta, giocando sull’ambivalenza tra spettacolo e realtà che continuamente si mischiano, si uniscono e si perdono in quell’ammasso di corpi che avvinghiano spettatori e politici.

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Un presentarsi dunque – per volontà dell’autore – in tutta la sua annunciata divisione, un film che è esattamente un non-film perché ancora impossibile da giudicare con dovuto criterio a causa di quella sua parzialità. Eppure, nonostante il suo essere soltanto la metà di un insieme, Loro 1 è già straripante di meschinità, di sessualità, di bassezze umane. Ma dove ci condurranno le forme femminili voluttuosamente abbracciate? Dove porterà la figura appena accennata che avrebbe dovuto essere il cardine dei due lavori? Un’opera che tenta di farsi strada aumentando la curiosità invece che concederle una tregua dal silenzio che aveva avvolto i film. Curiosità che solamente una seconda parte potrà calmare.

È perciò come trovarsi di fronte ad un gustosissimo assaggio con Loro 1, che ritrae l’intraprendenza di Sergio Morra (Riccardo Scamarcio) mentre tenta in tutte le maniere di raggiungere Lui, il Presidente. Un talent scout di prostitute di alto borgo che farebbe carte false per poter offrire anche solo una delle sue ragazze all’idolo dei propri sogni. Un Silvio Berlusconi (Toni Servillo) sorridente, sornione, che tenta di addolcire la moglie Veronica (Elena Sofia Ricci) mentre si allontana dal matrimonio per dedicarsi a giovani promettenti che non aspettano altro che incontrarlo.

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Forse una preparazione, forse un lungo epilogo che vuole poi spiazzarci con una seconda parte dove – al contrario della prima – è la sostanza a contare. Loro 1 è la mancanza di una narrazione e della precisa delineazione di una persona che per tanto tempo ha tenuto tra le sue mani un enorme potere, ma al contempo è anche la chiarezza di un contesto che era difficile saper mettere a nudo – completamente a nudo – più di quanto Paolo Sorrentino è stato in grado di fare. Tutto è una farsa nella sua consistenza e nella sua messa in scena. I compromessi beceri a cui le persone sono portate a sottostare, la pochezza di un ambiente malsano, dove droga e sesso offuscano qualsiasi forma di dignità.

Chiunque vuole arrivare a Lui, ma Sorrentino sembra non permettere a nessuno di avvicinarsi. Non ancora, non del tutto. Un Berlusconi perfettamente macchiettistico di cui vediamo i contorni, ma di cui si attende il continuo del racconto. Misterioso non per le sue ben note caratteristiche, ma per il percorso che il regista e sceneggiatore vuole fargli attraversare. Ed ora, con il rilascio di Loro 1, si tratta solo di aspettare. Di incanalare la volgarità inquadrata con classe da Paolo Sorrentino e di attendere che l’eccesso si tramuti in estasi. O quanto meno in integrità della storia. Un’opinione che è portata a sospendersi, che ammira il lavoro affrontato in questa prima parte e attende la seconda con trepidazione.

★★★

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