La teoria del tutto, l’amore oltre la scienza

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La teoria del tutto (The Theory of Everything)

Genere: Biografico, Drammatico. Regia: James Marsh. Cast: Eddie Redmayne, Felicity Jones, Charlie Cox, David Thewlis, Harry Lloyd, Emily Watson. Durata: 120 min. Anno: 2014.

La teoria del tutto 01Tratto dal libro biografico Verso l’infinito (Travelling to Infinity: My Life With Stephen, 2008) di Jane Wilde Hawking, La teoria del tutto racconta la storia dello scienziato Stephen Hawking, dagli studi a Cambridge alla pubblicazione del suo primo saggio bestseller Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo (A Brief History of Time, 1988), attraverso il progredire inesorabile della terribile malattia degenerativa che lo colpisce ancora giovane.

Il regista James Marsh fa la scelta interessante di non concentrarsi principalmente sulle teorie rivoluzionarie del cosmologo, ma di incentrare il film soprattutto sulla vita familiare di Stephen Hawing e sulle grandi difficoltà dovute alla sua atrofia muscolare progressiva. Ci sono comunque delle sequenze che testimoniano il suo lavoro scientifico, anche per mostrare la grande tenacia di un uomo che, dopo l’iniziale fase di sconforto dovuta alla scoperta della diagnosi, decide di continuare i propri studi con tutti i mezzi possibili perché, come afferma lui stesso durante una conferenza: “Finché c’è vita, c’è speranza.

La grande intensità de La teoria del tutto è dovuta soprattutto ai due attori principali. Felicity Jones è veramente brava nel delineare la moglie Jane, un personaggio all’apparenza molto dolce, ma dotato di una grande forza d’animo che la spinge ad andare avanti per l’uomo che ama, nonché per i loro figli, sacrificando spesso i propri desideri. Ma la vera rivelazione è il protagonista Eddie Redmayne, il quale ha vinto un meritatissimo Golden Globe come Miglior attore in un film drammatico. Redmayne non è stato solo in grado di lavorare sul progressivo decadimento fisico di Stephen Hawking, ma è anche stato bravissimo nel lavorare di sottrazione: a volte basta solo un suo sguardo o un suo sorriso per mostrarci la grande ironia e simpatia, nonché il lato più intimo e nascosto di un personaggio ormai divenuto iconico.
La teoria del tutto 02La forza del film sta anche nel non aver concentrato la narrazione solo su Stephen Hawking, lasciando ampio spazio a Jane per mostrare come queste situazioni difficili sono pesanti non solo per il malato, ma anche, e soprattutto forse, per chi gli sta accanto tutti i giorni e avrebbe bisogno ogni tanto di poter staccare un po’ la spina, sentendosi però magari in colpa quando ciò avviene.

Ad accrescere il grande pathos che si viene a creare con La teoria del tutto contribuiscono maggiormente, oltre agli attori sopra citati, la splendida colonna sonora dell’islandese Jóhann Jóhannsson, vincitore del Golden Globe per questa sua elegante partitura, e la fotografia del francese Benoît Delhomme, soprattutto nella scelta di mostrare alcuni spezzoni di film come fossero vecchi filmini dell’epoca.

La teoria del tutto 03La teoria del tutto è stato presentato in anteprima mondiale il 7 settembre 2014 al Toronto International Film Festival e successivamente è stato proiettato al Torino Film Festival il 25 novembre 2014. Il film ha ottenuto cinque nomination ai premi Oscar, Miglior film, Miglior attore protagonista, Miglior attrice protagonista, Migliore sceneggiatura non originale (Anthony McCarten), Miglior colonna sonora e ben dieci candidature ai British Academy Film Awards.

★★★1/2

Qui la recensione di Michele Giacci.

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Pubblicato da Virgilia Bertolotto

Nasce a Torino nel 1987. Appassionata da sempre di cinema e, in particolare, di cinema d’animazione, nel 2011 consegue la laurea magistrale in "Discipline cinematografiche - Storia, teoria e patrimonio." Nel luglio 2014 Vincenzo Grasso Editore pubblica il suo saggio "Dal pixel alla Pixar". Nel tempo libero gestisce tre pagine (Mads Mikkelsen Italia, William Holden Tribute e Jack Huston Italia) e un piccolo blog (The Happiest Small Things) su Facebook. Gli altri suoi interessi sono la lettura, la fotografia e l’arte.