Il nome del figlio, la nuova commedia di Francesca Archibugi

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Id. Genere: Commedia Regia: Francesca Archibugi Cast: Alessandro Gassman, Micaela Ramazzotti, Valeria Golino, Luigi Lo Cascio, Rocco Papaleo Durata: 94 min. Anno: 2015

”Alle porte dell’universo l’importante non è arrivare in fila ma tutti quanti in modo diverso…”
(Lucio Dalla, Telefonami tra vent’anni)

50647Roma. Di sera due fratelli con i loro coniugi si riuniscono con un amico per cenare e passare il tempo assieme. Uno di loro, Paolo, annuncia il nome del futuro nascituro con l’intento di fare uno scherzo (da sempre si comporta così). Involontariamente provoca un susseguirsi di rivelazioni e affronti reciproci. Il perchè? Il nome è Benito e la sua famiglia è di tradizione antifascista.

A sei anni di distanza dal suo ultimo film, Questione di cuore, la regista e sceneggiatrice romana Francesca Archibugi realizza un’ulteriore commedia. Il nome del figlio non è propriamente un remake del francese Cena tra amici di tre anni fa, ma quest’ultimo costituisce un chiaro punto di riferimento. E ciò è reso evidente da una serie di circostanze.

Innanzitutto dall’unità spazio-temporale. Prevalentemente un solo ambiente, a mo’ di skené del teatro greco, in cui accade il tutto e in un ristretto lasso temporale. Appunto quello di un convivio con un gruppo di amici-parenti. Ma anche dal dibattito su se sia giusto dare un determinato nome ad un figlio per assecondare il proprio narcisismo oppure è preferibile evitargli derisioni future.

La Archibugi, cosciente dell’importanza delle interpretazioni attoriali in questo genere di film, plasma ed arricchisce i suoi personaggi meglio dei cugini francesi. I parenti serpenti italiani sono più disinvolti, fragili e calorosi. Quindi autentici. Le stesse battute che si scambiano sono parte di un incastro chiaro. Nulla è lasciato al caso. E infatti il passaggio dal soggiorno al terrazzo e poi di nuovo al primo ambiente ha una funzione narrativa precisa. Dentro la casa prevalgono le sfumature drammatiche, all’esterno vengono meno a favore dei toni tipici della commedia.Il-nome-del-figlio-4

Al nostro cinema, avente una massificazione che viene costantemente offerta allo spettatore incosciente, manca una caratterizzazione dei personaggi così precisa. Ognuno di noi ha nella propria famiglia una Betta, un Sandro con cui fare i conti. I quali hanno le sembianze di un affiatato e convincente ensemble: la Golino è un’ingenua maestra, Gassman è un uomo d’affari spensierato, Lo Cascio un professore universitario fissato con Twitter, e Papaleo, che soprende rispetto ai suoi generici personaggi, un musicista. Una menzione a parte è per il personaggio della Ramazzotti. Una scrittrice popolare, dolce e che risulta come la più matura. L’attrice ha accettato la richiesta della regista di filmare il suo parto (era incinta durante le riprese): quello che vedete nel film è reale.

Da segnalare è anche la presenza di un’ottima canzone del grandissimo Lucio Dalla, Telefonami tra vent’anni, protagonista di una scena emozionante.

Il nome del figlio è una commedia che fa riflettere in itinere e alla fine perchè ogni personaggio è un microcosmo di caratteristiche ed idee preciso ed ognuno trova in esso un po’ di sè. Qualsiasi nome porti.

★★★1/2

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