La Grande Scommessa, la crisi finanziaria come il rock’n’roll

Condividi:

The Big ShortGenere: drammatico – Regia: Adam McKay – Cast: Christian Bale, Steve Carell, Ryan Gosling, Brad Pitt, Melissa Leo, Marisa Tomei, Finn Wittrock, John Magaro, Jeremy Strong – Durata: 130 minuti – Anno: 2015

lagrandescommessaposteritaCome si fa a spiegare al grande pubblico la crisi finanziaria del 2008 senza risultare noiosi o incomprensibili? Come si fa a parlare “economichese” e allo stesso tempo essere molto chiari?
Probabilmente sono state queste le domande di Adam McKay e Charles Randolph quando hanno deciso di realizzare una sceneggiatura dal romanzo di Michael Lewis The Big Short: Inside the Doomsday Machine.
Come successe già nel 2010 con il documentario premio Oscar Inside Job, La grande scommessa racconta il meccanismo che ha portato al crollo dell’economia mondiale nel 2008 attraverso una sceneggiatura brillante dal ritmo forsennato, ma non per questo incomprensibile. Anzi, gli sceneggiatori (McKay è anche il regista) fanno di tutto perché la materia trattata sia recepita dallo spettatore e lo fanno attraverso stratagemmi con effetti esilaranti: quando non vengono mostrati disegnini animati che accompagnano la metafora più semplice, vengono utilizzati altri tipi di semplificazione come può essere il gioco del Jenga oppure il black jack. Ma è nel momento in cui viene rotta la “quarta parete” da un personaggio che interpreta sé stesso che il film entra completamente in contatto con lo spettatore, per esempio nella scena con Margot Robbie.
Non mancano i momenti in cui anche i protagonisti escono dal loro personaggio e si rivolgono direttamente alla macchina da presa, sicuramente anche in questo caso per rendere facile la comprensione, ma viene anche da pensare che sia un omaggio a The Wolf of Wall Street (anche la stessa presenza di Margot Robbie è indicativa).

Grazie a queste facilitazioni il film può dunque concedersi il lusso di viaggiare velocissimo con un ritmo che sta a metà tra il thriller d’azione e il reportage e uno stile che attinge qua e là dal genere documentario attraverso un sapiente utilizzo del montaggio delle attrazioni. La Grande Scommessa è come un frenetico concerto rock di due ore -con tanto di assolo di batteria sul finale- che incolla lo spettatore alla poltrona dall’inizio alla fine.
Il film si avvale anche di un cast in grandissima forma a partire da Christian Bale che ormai è in grado di recitare qualsiasi ruolo e rubare lo scena a chiunque, fino ad arrivare a Steve Carell che per il secondo anno di fila ci regala un’intensa prova attoriale in un film drammatico.
the-big-short1La macchina cinema messa in moto da Adam McKay è anche consapevole di sé stessa e non mancano momenti in cui i protagonisti raccontano come sono andati veramente i fatti piuttosto che far credere allo spettatore che sia andata come ha appena visto sullo schermo. Però a fianco di questi espedienti che escono dalla fiction, la sceneggiatura e il montaggio costruiscono dei veri e proprio personaggi ai quali ci si affeziona. E così, nel caso più semplice viene fuori l’uomo-tipo colpito dalla crisi finanziaria rappresentato da un gigantesco omone tatuato con un figlio piccolo a carico. Ma è con i protagonisti che il montaggio di rapidissimi flashback o di inquadrature della foto della famiglia sulla scrivania costruisce in maniera raffinata i personaggi.

Insomma, Adam McKay infila la seconda sceneggiatura degna di nota in pochissimo tempo (la prima è certamente il rimaneggiamento dello script di Ant-Man) e non stupirà se il suo La Grande Scommessa (The Big Short) concorrerà in importanti categorie agli Oscar.

★★★★

Condividi:

Pubblicato da Giuseppe T. Chiaramonte

Nato a Catanzaro nel 1988, vive nella provincia di Milano da sempre. Appassionato di cinema fin da piccolo capisce che vuole farne la sua vita quando vede La compagnia dell'anello. Nonostante l'imprinting col genere blockbuster, che rimane nel cuore, la conoscenza del cinema d'autore arriva qualche anno dopo grazie agli studi e ora tra i suoi registi preferiti si contano nomi come Billy Wilder, Orson Welles, Alfred Hitchcock, Martin Scorsese, David Fincher e Christopher Nolan. Ma siccome nella vita è un montatore video, la vera fonte di ispirazione arriva dalla leggendaria Thelma Shoonmaker, dal maestro Walter Murch e Kirk Baxter.