L’uomo di neve, la recensione del film con Michael Fassbender

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(The Snowman) Genere: Thriller / Giallo Regia: Tomas Alfredson Cast: Michael Fassbender, Rebecca Ferguson, Jonas Karlsson, Charlotte Gainsbourg, Val Kilmer, J.K. Simmons Durata: 125 min Anno: 2017

L’uomo di neve è un film del 2017 diretto dallo svedese Tomas Alfredson (Lasciami entrare, La talpa), che vede nel cast Michael Fassbender (reduce dal successo di Alien: Covenant), Rebecca Ferguson (Life – Non oltrepassare il limite, La ragazza del treno), Jonas Karlsson (Storm, Once in a lifetime), Charlotte Gainsbourg (Nymphomaniac, 21 grammi, L’incredibile vita di Norman), Val Kilmer (Mister Vendetta, Nella mente del serial killer) e J.K. Simmons (WhiplashLa La Land).

Il film è basato sull’omonimo romanzo giallo dello scrittore norvegese Jo Nesbø. Il personaggio chiave di questo racconto (e di conseguenza anche del film) è Harry Hole, un poliziotto rude, alcolizzato e menefreghista, mal voluto dai colleghi di lavoro. Nonostante la sua fama Hole è in grado di risolvere con metodi insoliti i casi che gli vengono sottoposti. Il personaggio è presente in ben undici romanzi dello stesso filone giallo/thriller e nel grande schermo prende il volto di Michael Fassbender, che torna con un thriller accattivante e pieno di suspense, rispetto al fiasco totale di Eden Lake.

“Con la prima neve lui ucciderà ancora”

Un killer comincia ad uccidere con le prime nevicate dell’inverno, mentre un poliziotto alcolista e borioso comincia a ricevere delle lettere che lo rivendicano. Inizia un caccia attiva, ma anche psicologica, verso la cattura dell’assassino, che sembra prendersela con le donne. Durante le indagini Harry scopre una sorta di legame tra le vittime, accomunate da molteplici esperienze personali rilevanti.

 

Da dove spuntano tutti questi pupazzi di neve, sparsi per la città? Sarà Harry Hole, assieme alla giovane recluta (Rebecca Ferguson) a guidarci alla scoperta di una verità inaspettata.

Lungo tutti i 125 minuti della pellicola possiamo notare una fotografia mozzafiato, curata da Dion Beebe, e un filtro scuro che rende ancora più vivo e misterioso il racconto dello stesso Nesbø. Durante un intervista riportata su La Stampa, lo scrittore si è detto poco interessato a visionare il lungometraggio. Sarà, forse, per i tanti tagli al libro e all’indebolimento del personaggio di Harry?

 

L’uomo di neve è un film ben confezionato, e in alcuni punti risulta molto lento e “a corto di trama” ma l’interpretazione, seppur costretta, di Michael Fassbender lo rendono particolare e piacevole da visionare, con diversi punti di forza che scongiurano il flop. Sicuramente gli amanti dei romanzi non saranno molto felici di questo adattamento che toglie, forse, la magia che si prova leggendo il libro.

★★★

 

 

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