eXistenZ, l’allucinato videogioco di David Cronenberg

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(id.) Genere: Fantascienza Regia: David Cronenberg Cast: Jennifer Jason Leigh, Jude Law, Willem Dafoe, Ian Holm Durata: 97 min. Anno: 1999

existenzeXistenZ è il nome di un innovativo videogioco basato su un miscuglio tra la più avanzata tecnologia dei microchip e la bioingegneria genetica. eXistenZ utilizza il pod, una sorta di console ricoperta di un materiale simile a carne umana. Il pod si inserisce direttamente nel sistema nervoso del giocatore tramite una specie di connettore spinale, chiamata bioporta. Il pod è in grado di accedere ai ricordi del giocatore, così da rendere ogni partita diversa a seconda della persona che sta giocando. Durante la prima dimostrazione del gioco, un terrorista infiltrato fa fuoco con una strana pistola e ferisce Allegra Geller (Jennifer Jason Leigh), la creatrice del videogioco, che riesce miracolosamente a salvarsi e a fuggire insieme a Ted (Jude Law), addetto alla sicurezza della ditta che distribuisce eXistenZ. Il ferimento della donna sembra aver messo a serio repentaglio la stessa sopravvivenza del gioco e i due saranno costretti ad entrare in eXistenZ per tentare di risolvere le cose.

Datato 1999, presentato in concorso al Festival di Berlino, eXistenZ è un film per certi versi geniale, che rivisita in un modo del tutto originale il genere fantascientifico. La pellicola si inserisce perfettamente nel primo filone cronenberghiano, lontano dalle sue ultime e più recenti opere, come A History of Violence e La Promessa dell’Assassino. Visionario, spiazzante e a tratti disgustoso, il film mette in scena i temi che hanno reso celebre David Cronenberg, ovvero la realtà deformata e allucinata, le mutazioni fisiche e mentali, la fusione tra tessuto organico e macchina (Videodrome docet). Gli ambienti in cui si trovano a  interagire Allegra e Ted sono spogli, sporchi e decadenti, senza dimenticare che l’idea stessa di un collegamento al midollo spinale tramite pod vivente è una cosa malsana e repellente, che ricorda più un incubo piuttosto che un nuovo passo nell’evoluzione tecnologica. Cronenberg ci mostra un mondo alla deriva, in cui i due protagonisti si trovano a fare i conti con le proprie angosce, i propri istinti e desideri irrazionali, su cui aleggia lo spettro di una misteriosa malattia trasmessa dal pod (una metafora dell’AIDS?), al quale ci si connette lo stesso e volutamente.

Lo spettatore si trova completamente coinvolto in questo gioco di finzione/verità fatto di un simbolismo estremo, che lascia al destinatario delle immagini il compito di inventarsi nuovi sensi della realtà, rendendo eXistenZ un’opera interattiva a più livelli.

Cronenberg ci vuole dimostrare quanto sia difficile discernere ciò che è reale da ciò che non lo è, il gioco e la realtà virtuale da quella concreta e tangibile. Oltre a ciò il regista non ha nessuna esitazione nel mostrare carni dilaniate, sangue e ferite, evidenziando, senza remora alcuna, la sua costante ricerca di un’etica del corpo come specchio della fragilità umana.

Paure, insicurezze, dolori fisici e psicologici, timore dell’ignoto e terrore del reale: eXistenZ è l’incarnazione impressa per immagini di tutto questo.

Volete giocare?

 ★★★★

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