Cloro, le paure e i sogni della diciassettenne Jenny

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Genere: Drammatico Regia: Lamberto Sanfelice Cast: Sara Serraiocco, Piera Degli Espositi, Giorgio Colangeli, Ivan Franek, Anatol Sassi, Andrea Vergoni Durata: 98 min. Anno: 2015

cloro locandinaJenny sogna di diventare una stella del nuoto. Ha diciassette anni, quasi diciotto e si allena ogni giorno per preparare i prossimi campionati italiani, ai quali parteciperà in coppia con l’amica Flavia nella categoria nuoto sincronizzato. Dopo la morte della madre è costretta a lasciare Ostia, per trasferirsi sull’appennino abruzzese in una baita sui freddi ed inospitali monti della Majella con il fratellino Fabrizio e il padre, caduto in una profonda depressione, la quale gli ha fatto perdere il lavoro e la casa. Per racimolare qualche soldo Jenny trova un impiego come inserviente nel vicino e decadente Hotel Splendor (i cui corridoi ricordano molto quelli di Shining), abbandonando gli studi e mettendo in stand-by il suo sogno. Fino a quando scopre che l’hotel ha una piscina e decide di approfittarne utilizzandola di nascosto, la notte, per allenarsi.

Selezionato al Sundance Film Festival 2015 e presentato al Festival Internazionale del Cinema di Berlino, l’opera prima di Lamberto Sanfelice è un film dotato  di una grande sensibilità, credibile e sincero. Cloro è un doloroso racconto di formazione fatto di contrasti: il mare e la montagna, i sogni e la dura realtà, l’egoismo e il senso di responsabilità, il passato e il presente, dove la sua protagonista (interpretata da una bravissima Sara Serraiocco, che letteralmente buca lo schermo) mette in scena ottimamente la paure e i desideri di una giovane ragazza appassionata di uno sport come il nuoto sincronizzato, nel quale l’armonia e l’eleganza dei movimenti fuori dall’acqua fa da contraltare alla frenesia, la durezza e gli sforzi di quelli che restano sotto il livello dell’acqua, chiara metafora della vita, fatta di momenti felici ma anche di molte difficoltà.

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Lamberto Sanfelice è abile a creare immagini affascinanti e davvero toccanti, aiutato anche dalla suggestiva ambientazione delle montagne della Majella, fra spazi immensi e profondi silenzi, descrivendo personaggi molto umani e genuini. Cloro ricorda il cinema minimalista dei fratelli Dardenne e il recente Le Meraviglie di Alice Rohrwacher e dimostra che il cinema indipendente italiano ha tanto da dire ed è giusto e doveroso valorizzarlo.

★★★½

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