Love, l’amore secondo Gaspar Noé

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Genere: Drammatico Regia: Gaspar Noé Cast: Aomi Muyock, Karl Glusman, Klara Kristin Durata: 130 min. Anno: 2015

Love-Poster1° gennaio, mattina presto. Murphy (Karl Glusman), venticinque anni, si sveglia. Accanto a lui, nel letto, c’è la giovane moglie e il figlio di tre anni. Improvvisamente, squilla il telefono. Murphy ascolta la segreteria telefonica. Nel messaggio registrato la madre della sua ex fiamma, Electra (Aomi Muyock), è molto preoccupata, non avendo più avuto da tempo notizie di sua figlia, scomparsa all’improvviso e misteriosamente. Temendo il peggio, domanda a Murphy se sappia dove sia finita. Nel frattempo, la moglie e il figlio escono di casa e Murphy si ritrova da solo nel suo appartamento a tentare di capire cosa possa essere successo a Electra, l’amore della sua vita. Sarà l’occasione per ripercorrere in maniera sconnessa le tappe di questa tormentata storia d’amore che durò due anni, per poi interrompersi bruscamente. Un amore genuino e appassionato fatto di coccole e tenerezze, ma anche di ogni genere di eccesso possibile.

Love, presentato durante la Proiezione di Mezzanotte allo scorso Festival di Cannes, bersagliato dalla censura e approdato nelle sale francesi il 15 luglio, è l’ultima fatica del controverso cineasta di origini argentine Gaspar Noé. Per espressa volontà di Noé il film è uscito solo in versione 3D e la scelta è azzeccatissima, a conti fatti. Sì, perché Love è un’esperienza visiva incredibile, un melodramma sessuale a tre lisergico e frastornante fra sesso esplicito, droghe, doppie masturbazioni, eiaculazioni in faccia allo spettatore (l’uso del 3D in questo senso è abbastanza chiaro) e chi più ne ha più ne metta.

La poetica di Gaspar Noé, si sa, è sostanzialmente fatta di scene molto provocanti e visivamente destabilizzanti. Sarebbe sbagliato pensare che siano fini a sé stesse ed autoreferenziali. D’altra parte Noé ha già dimostrato nei suoi precedenti lavori (quel capolavoro di Enter the Void su tutti), come il suo cinema sia fatto di sperma, lacrime e violenza, ma anche (e forse soprattutto) di amore. Emblematica in questo senso è una scena del film in cui Murphy domanda ad Electra quale sia, secondo lei, la cosa più importante nella vita e lei, con voce flebile, risponde: “L’amore”. Già, l’amore, il più grande mistero della vita.  Fin dalle origini del mondo l’Uomo si è interrogato su questa domanda: “Cos’è l’Amore?”. E non c’è filosofo, poeta o letterato che non abbia tentato di trovare una risposta definitiva. Socrate, già nel V secolo a.C. arrivò a sostenere che “Amore è il desiderio di ciò che manca” e “Il prevalere del desiderio irrazionale sulla rettitudine”. Può sembrare strano, ma Noé non la pensa molto diversamente. Per il regista francese l’Amore è una forza ineluttabile in grado di attrarre fra loro gli esseri umani, nonché una Fonte di Vita.

Menzione speciale va fatta anche per una fotografia impeccabile, fra giochi di luce e scelte cromatiche molto sapienti, senza dimenticare i tipici movimenti di macchina repentini e le inquadrature isteriche che hanno reso celebre Gaspar Noé.

Inevitabile è il paragone con Nymphomaniac di Lars Von Trier. A conti fatti, però, l’unico aspetto che accomuna le due pellicole è la tematica, ovvero il sesso. Lars ci parla solo di quello, mentre Noé alza l’asticella e parla dell’amore. In realtà le due pellicole sono completamente diverse. Ai moralisti che si fermano alle scene di sesso e nudo per criticare a prescindere l’opera o agli spettatori occasionali il consiglio è quello di lasciar perdere e dedicarsi ad altro. Agli amanti del cinema con la C maiuscola, invece, non resta altro da fare se non lasciarsi trasportare per due ore e dieci minuti nei meandri dell’amore tout court di Love, per poi, alla fine del film/trip, realizzare che ciò che si è appena visto è maledettamente artistico, reale e veritiero. Uscirete dalla sala frastornati, allucinati e cambiati nel profondo. Love è l’ennesimo capolavoro di Gaspar Noé.

★★★★½

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