Viale del tramonto, la fine di un’epoca

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Viale del tramonto (Sunset Blvd.)

Genere: Drammatico. Regia: Billy Wilder. Cast: William Holden, Gloria Swanson, Erich von Stroheim, Nancy Olson, Fred Clark, Buster Keaton, Cecil B. De Mille. Durata: 110 min. Anno: 1950.

Joe Gillis (William Holden), sceneggiatore squattrinato, per sfuggire ai creditori che vogliono sequestrargli l’auto, decide di nasconderla nel garage di quella che crede essere una villa abbandonata e che invece si rivela il “mausoleo” di una vecchia gloria in declino, l’attrice del muto Norma Desmond (Gloria Swanson). Gillis accetta di sistemare una sceneggiatura scritta dall’attrice in cambio di un lauto compenso, ma finirà per rimanere intrappolato nelle attenzioni morbose della donna.

La genialità della sceneggiatura di Billy Wilder, scritta insieme a Charles Brackett e D. M. Marshan Jr., si evince sin dal principio della pellicola: a narrare la storia è, infatti, lo stesso protagonista, che però vediamo galleggiare morto nella piscina della villa, attorniato da poliziotti e giornalisti. Questo stratagemma, già utilizzato da Wilder nel noir La fiamma del peccato (Double Indemnity, 1944), accresce ancora di più la curiosità degli spettatori, ansiosi ora di conoscere tutti i particolari della vicenda che ha portato ad un così tragico epilogo.

Di Viale del tramonto colpisce soprattutto l’attualità dei temi trattati, giacché la storia raccontata somiglia a molte di quelle che potremmo trovare ai giorni nostri in una rivista di gossip. Innanzitutto la paura delle vecchie star di essere dimenticati dal mondo dello spettacolo, di cui una volta erano i dominatori incontrastati, paura che va di pari passo con quella di invecchiare e perdere così, insieme alla propria giovinezza, anche quella bellezza che per molti di loro rappresentava il tratto distintivo della propria popolarità. Norma Desmond cerca di esorcizzare lo spettro della vecchiaia nello stesso modo in cui lo fanno le ricche signore di adesso: cercandosi un “toy boy” da ricoprire di regali e sottoponendosi a tutta una serie di trattamenti estetici, alcuni dei quali sembrano delle vere e proprie torture. E persino colei che rappresenta il carattere più puro ed ingenuo del film, la ragazza che s’innamora di Joe, si è fatta un “ritocchino” al naso quando cercava di sfondare come attrice, in nome di una bellezza omologata ricercata dai produttori cinematografici.

Ed è proprio una sottile critica al mondo hollywoodiano, e allo star system in generale, l’altro tema cardine di Viale del tramonto. Proprio per questo motivo, alcuni membri del mondo dello spettacolo hanno biasimato Wilder per aver criticato lo stesso ambiente che gli permetteva di lavorare. D’altro canto il film ricevette invece critiche entusiaste dalla maggior parte dei critici.

Di Gloria Swanson, oltre all’immensa bravura nel tratteggiare un personaggio così emotivamente complesso, si sottolinea il coraggio con cui ha affrontato un ruolo quasi biografico: anche l’attrice era, infatti, una diva del muto che ai tempi di Viale del tramonto non recitava da quasi vent’anni, a parte una piccola partecipazione nel film del 1941 Papà prende moglie (Father Takes a Wife) di Jack Hively. La Swanson è riuscita a fare un’efficace parodia di se stessa, ma non solo, accentuando i tratti tipici ed esagerati della recitazione della sua epoca nella quale, per sopperire all’assenza di dialoghi, si ricorreva a gesti enfatici e numerosi primi piani. E, proprio nell’emblematico finale, l’attrice pronuncia la frase cult: “Mr. De Mille, sono pronta per il primo piano”, scambiando gli operatori dei cinegiornali per quelli del film su Salomè che a tutti costi voleva realizzare.

Perfettamente contrapposto alla diva d’altri tempi, è il personaggio interpretato da William Holden, uno scrittore indolente e cialtrone, ma molto affascinante: all’inizio abbastanza contento di poter fare soldi facili, finisce col trovarsi legato al guinzaglio senza quasi essersene reso conto, grazie anche ad alcuni trucchetti psicologici usati dalla donna. Menzione a parte la merita il grande regista Erich Von Stroheim, nei panni del maggiordomo di Norma Desmond, che infonde al personaggio un profondo senso di inquietudine e amarezza. Da segnalare è anche la partecipazione di Buster Keaton e Cecil B. De Mille: il primo è uno dei vecchi amici di Norma, mentre il secondo interpreta se stesso.

Di grande impatto sono la fotografia e la musica. Per la prima, Billy Wilder scelse John F. Seitz, il quale aveva già fatto un ottimo lavoro in La fiamma del peccato. L’intrigante colonna sonora, sempre efficace nel porre l’accento sui momenti chiave della vicenda, fu scritta da Franz Waxman.

Al sedicesimo posto dei cento migliori film statunitensi di tutti i tempi (classifica stilata dall’American Film Institute), Viale del Tramonto si è aggiudicato tre Oscar su undici nomination: Miglior sceneggiatura originale, Miglior scenografia e Miglior colonna sonora. Il film ha vinto anche quattro Golden Globes, Miglior film drammatico, Miglior regia, Miglior attrice protagonista e Miglior colonna sonora, e il Nastro d’Argento come Miglior film straniero.

Tra le curiosità di Viale del tramonto: l’automobile di Norma Desmond, una splendida Isotta Fraschini degli anni Venti, è ora conservata al Museo dell’automobile di Torino; le immagini di Gloria Swanson presenti nella villa appartenevano alla collezione dell’attrice; la pellicola proiettata in casa è La regina Kelly (Queen Kelly, 1927), film rimasto incompiuto che aveva per regista e protagonista gli stessi Von Stroheim e Swanson.

★★★★★

Per ulteriori informazioni e foto visitate la fan page William Holden Tribute.

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Pubblicato da Virgilia Bertolotto

Nasce a Torino nel 1987. Appassionata da sempre di cinema e, in particolare, di cinema d’animazione, nel 2011 consegue la laurea magistrale in "Discipline cinematografiche - Storia, teoria e patrimonio." Nel luglio 2014 Vincenzo Grasso Editore pubblica il suo saggio "Dal pixel alla Pixar". Nel tempo libero gestisce tre pagine (Mads Mikkelsen Italia, William Holden Tribute e Jack Huston Italia) e un piccolo blog (The Happiest Small Things) su Facebook. Gli altri suoi interessi sono la lettura, la fotografia e l’arte.