Southpaw, Jake Gyllenhall fa a pugni con la sua stessa vita

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Southpaw – L’ultima sfida Genere: DrammaticoSportivo Regia: Antoine Fuqua Cast: Jake Gyllenhaal, Forest Whitaker, Naomie Harris, 50 Cent, Rachel McAdams, Rita Ora Durata: 124 min. Anno: 2015

”…mia moglie ha sempre fatto i piani per me!” – Billy Hope (Jake Gyllenhaal)

11220139_950944451594727_3774707700279164564_nBilly Hope ha realizzato il proprio sogno americano: è un pugile popolare grazie ai ripetuti successi nella disciplina sportiva dei pesi massimi, è sposato con la compagna di una vita, con la quale ha una figlia, ed ha una splendida villa, dove invita solitamente il nutrito gruppo di amici. Tutto ciò viene compromesso da un errore sicuramente evitabile.
Dopo i successi di due serie TV dal carattere deciso come Sons of AnarchyThe Shield Kurt Sutter dedica la sua prima sceneggiatura cinematografica alle gesta e alla rinascita dalla morte spirituale del pugile Billy Hope, ruolo ispirato alla vita del rapper Eminem (cresciuto a Detroit, dove la vicenda è ambientata). Dopo il rifiuto di quest’ultimo nell’interpretarlo, la parte è stata assegnata a Jake Gyllenhaal.
La sua sceneggiatura, ricca di citazioni della cultura popolare, riprende dai due prodotti televisivi citati determinate tematiche e dinamiche relazionali, come la predilezione per personaggi controversi e dalla vita problematica. Di conseguenza è chiara la disinvoltura con la quale ci introduce nel caotico percorso di Billy, un uomo disarmato e disperato. Il quale non ci viene mai presentato come un eroe da idealizzare ed emulare (e a questo proposito si possono citare per contro la saga di RockyHurricaneCinderella Man) ma nonostante ciò è difficile non sperare che il rapporto tra il protagonista e la tenace figlia Leila, interpretata dalla giovane e certamente convincente Oona Laurence, non migliori.

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Jake Gyllenhaal nello scontro finale

Tutte le scene padre-figlia sono emozionanti e mai banali anche perchè i dialoghi in esse sono ridotti a poche battute essenziali e fulminanti. Sicuramente la riuscita è merito di Gyllenhaal: amorevole nella vita privata, ma brutale e imponente sul ring. I diversi mesi di preparazione hanno prodotto indiscutibili risultati (l’attore proveniva dall’esperienza di Nightcrawler, per il quale si era sottoposto ad un dimagrimento).
Tra le presenze nel cast è da menzionare Forest Whitaker, un’energica figura chiave nella vita di Bobby (ma sopratutto nell’epico scontro finale contro Escobar), e anche di artisti musicali come 50 CentRita Ora, entrambi non neofiti nel campo cinematografico e televisivo. Questi ultimi rientrano con i loro brani nella colonna sonora firmata dallo stesso Eminem, tra cui spicca la sua traccia Phenomenal (basata sulla trama del film).

Leila explodes in fury after Billy tells her that he cannot bring her to watch his charity fight. Angela intercedes. OL, JG, NH

Sicuramente la scelta di Antoine Fuqua come regista (e produttore) non lascia meravigliati in quanto più volte nella sua carriera ha raccontato storie dall’intensità simile e con personaggi di provincia pronti a mettersi in gioco: Southpaw (che sta a significare pugile mancino) può essere considerato un passo avanti rispetto ai suoi ultimi due film d’azione, anche se sarebbe stata preferibile una maggiore attenzione sulla psicologia dei protagonisti (resa, invece, molto bene nel bellissimo Foxcatcher).
È ancora presto per capire quale ruolo questo film, distribuito dalla The Weinstein Company, abbia nella prossima stagione dei premi, ma di certo la prova di Gyllenhaal non lascia indifferenti sia che si sia attratti da questo tipo di storia sia viceversa: non si può non entrare in empatia con la sua rabbia.

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