La felicità è un sistema complesso, la classe dirigente secondo Zanasi

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Genere: Commedia, Drammatico Regia: Gianni Zanasi Cast: Valerio Mastandrea, Hadas Yaron, Giuseppe Battiston, Paolo Briguglia, Maurizio Donadoni, Filippo De Carli, Teco Celio, Camilla Martini Durata: 117 min. Anno: 2015

felicitàIl lavoro di Enrico Giusti (Valerio Mastandrea) è davvero singolare. È specializzato nel convincere manager incompetenti ad abbandonare le loro aziende prima di condurle al fallimento. Nel suo campo è il migliore e i suoi metodi sono infallibili. Un giorno un’auto precipita in un lago, causando la morte di un’importante coppia di imprenditori. I due figli, Filippo e Camilla, rispettivamente di 18 e 13 anni, rimangono improvvisamente orfani e con un grosso fardello sulle spalle. Enrico si deve occupare dei due adolescenti, i quali sono chiamati a dover dirigere un grande gruppo industriale. Come se non bastasse, Enrico se la deve vedere anche con l’arrivo inatteso della fidanzata israeliana di suo fratello.

Presentata in anteprima al Torino Film Festival, la pellicola segna il ritorno, dopo l’ottimo Non pensarci, della coppia Gianni Zanasi / Valerio Mastandrea. La felicità è un sistema complesso. Già, come il film di Zanasi, una commedia intelligente dai toni amari che riesce a fotografare in maniera molto convincente la classe dirigente italiana. I grandi imprenditori, i potenti che manovrano i capitali sono dei loschi personaggi, frivoli e insensibili, che non si fanno alcuno scrupolo a giocare con gli esseri umani, che con le loro scelte scellerate fanno fallire grosse aziende, lasciando a casa milioni di persone. La purezza e l’innocenza di Filippo e Camilla sembrano però aprire uno spiraglio di luce al quale Enrico non era più abituato. Senza dimenticare l’importanza del personaggio interpretato da Hadas Yaron, splendida e dolcissima, che da ospite non gradito mano a mano diventerà un pezzo importante per la crescita di Enrico.

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Fra scene oniriche, situazioni commoventi e momenti drammatici ma mai cinici, il film di Zanasi ci dimostra quanto il cinema italiano di qualità sia ormai una piacevole realtà, in grado di analizzare il nostro Paese con mirevole disinvoltura, leggerezza quanto basta, per poi, improvvisamente, farci riflettere in maniera non banale su problematiche attuali, come aveva fatto altrettanto bene due anni fa Il Capitale Umano di Paolo Virzì.

★★★½

 

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